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La levigatura radicolare o root planing consiste in un’accurata pulizia sottogengivale al fine di asportare depositi duri e molli dalle superfici radicolari, lasciando le superfici radicolari “pulite” e “lisce”. Questa procedura ha lo scopo di favorire la guarigione dei tessuti parodontali che normalmente risulta nella risoluzione o almeno nella riduzione dell’infiammazione gengivale e nella conseguente riduzione della profondità della tasca parodontale.
Il trattamento è solitamente reso più confortevole da un’anestesia locale.
Le sedute di levigatura radicolare si rendono necessarie quando, oltre all’infiammazione gengivale, sono presenti tasche parodontali, superiori a 4mm di profondità.
Il numero di sedute necessarie per trattare la malattia parodontale, dipende dalla sua estensione e gravità.
Al fine di rimuovere la principale causa della malattia parodontale, si utilizza l’associazione di strumenti ultrasonici (ablatore) e di strumenti manuali (curettes) con forme diverse che possano consentire il miglior accesso possibile per la rimozione di tartaro e placca batterica, anche dagli elementi dentari con anatomie più complesse.
A volte può essere utile l’inserimento di un gel a base di clorexidina nelle tasche più profonde per ottenere una migliore disinfezione.
Seguire le istruzioni su come prendersi cura di denti e gengive dopo il trattamento è fondamentale per ridurre il rischio di recidiva della malattia parodontale.
Prevenire la malattia parodontale o trattarla fin dalla sua fase iniziale è il modo migliore per mantenere sani a lungo i vostri denti e gengive.
Che cos’è la malattia parodontale?
Un tempo conosciuta con il nome di Piorrea, la malattia parodontale rappresenta oggi una delle cause più importanti della perdita dei denti. Essa è costituita da un complesso di malattie che, in forme diverse, possono colpire ogni fascia di età. La forma più frequente colpisce l'adulto nell' età compresa tra i 35 ed i 60 anni. Il termine parodontopatia indica una malattia che colpisce i tessuti di sostegno dei denti ( la gengiva, l’osso alveolare, il legamento parodontale e il cemento radicolare).
La parodontopatia è una malattia cronica e come tale non può essere eliminata in modo definitivo ma, può e deve essere curata.
La malattia parodontale comprende le gengiviti e le parodontiti:
Le gengiviti interessano la gengiva vicina al dente (gengiva marginale) e sono caratterizzate da arrossamento del margine gengivale, edema, sanguinamento allo spazzolamento ed a volte da aumenti di volume. Si tratta di quadri clinici completamente reversibili se adeguatamente trattati.
Le parodontiti sono un gruppo di patologie che hanno in comune la distruzione dei tessuti di sostegno del dente. Si manifestano con una perdita di attacco e di osso, formazione di tasche e recessione della gengiva. Sono quasi sempre precedute da gengivite e, quindi, se si previene quest'ultima, è possibile prevenire la ben più grave parodontite.
Il segno caratteristico delle parodontiti è la formazione della tasca parodontale spesso associata a mobilità dentaria.
Che cosa è una tasca parodontale?
In condizioni di salute la gengiva aderisce al dente in modo da formare un sigillo che protegge le strutture profonde come l'osso, la radice ed il legamento parodontale dall'aggressione di batteri e dai traumi. E' possibile, in assenza di malattia, misurare lo spazio esistente tra denti e gengive con una sonda millimetrata: questo spazio detto solco è profondo da 1 a 3 mm. Quando la placca si accumula sul bordo gengivale, le sostanze rilasciate dai batteri favoriscono l'infiammazione della gengiva che tende a scollarsi approfondendo il solco e trasformandolo in una tasca. Una tasca parodontale è rappresentata quindi da uno stato di infiammazione a carico della gengiva che provoca uno spostamento più apicale della giunzione tra dente e gengiva. Una tasca superiore ai 4 mm, rappresenta una zona ad alto potenziale di rischio per la progressione della malattia. La sonda parodontale millimetrata misura la profondità della "tasca parodontale".
Maggiore è la profondità della "tasca " e più grave è la malattia parodontale.
Quali sono le cause che la provocano?
La causa principale è la placca batterica. La placca rappresenta l'insieme dei batteri che albergano naturalmente nel cavo orale. Affinché determinati tipi di batteri agiscano provocando lo sviluppo della malattia parodontale è necessario che si verifichino determinate condizioni.
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Come si riconoscono le malattie parodontali?
Le malattie parodontali diversamente da altre patologie del cavo orale sono prevalentemente asintomatiche. Vi sono però dei segni caratteristici che devono fare insospettire il paziente: il sanguinamento delle gengive durante lo spazzolamento, la scopertura dei colletti dentali (recessioni), la presenza di gonfiore a livello del margine gengivale, la persistenza di alito cattivo, la ipersensibilità dentale agli sbalzi di temperatura, la presenza di ascessi ed infine la mobilità di alcuni elementi dentari.
Come si cura la malattia parodontale?
Nonostante la ricerca in questo settore sia una delle più attive nell'ambito delle scienze biomediche, ancora oggi il fondamento della terapia parodontale si basa sulla eliminazione meccanica della placca batterica. Lo scopo ultimo della terapia è quello di rendere il cavo orale sano e facilmente mantenibile attraverso la semplice igiene domiciliare. Possiamo individuare varie fasi e livelli di terapia.
1° fase, detta terapia iniziale, riguarda tutti i pazienti che si presentano alla osservazione. Essa consiste nella pulitura del bordo gengivale, della lucidatura delle superfici dentali e nell' apprendimento delle corrette norme di igiene orale (detartrasi). Questa fase può essere sufficiente nei soggetti che presentano infiammazioni lievi come gengiviti.
2° fase: nel caso ci si trovi di fronte a malattie parodontali moderate o severe, verrà eseguita una pulizia più profonda, di solito sotto anestesia locale, detta levigatura radicolare: rimozione della placca e del tartaro sotto gengivale.
3° fase consiste nella eliminazione per via chirurgica delle tasche e dei difetti ossei che non possono essere trattati con metodi conservativi: terapia chirurgica parodontale (eseguita dal medico dentista).
4° fase di intervento è rappresentato dalla terapia di supporto o mantenimento. Questa fase è fra tutte la più importante e delicata. La mancata adesione alle norme di igiene domiciliare e una incostante presenza ai controlli professionali possono essere causa di recidive della malattia con conseguenze gravi per il mantenimento di elementi dentari compromessi.
Elemento fondamentale nel trattamento parodontale è la presenza della figura dell’igienista dentale. L'igienista rappresenta il principale coordinamento tra paziente e parodontologo e svolge attivamente molte delle fasi di motivazione e controllo della terapia.
E' importante curare questa malattia?
La malattia parodontale non è una malattia mortale ma, può essere altamente invalidante portando alla perdita precoce di elementi dentari con relative conseguenze sul piano funzionale (ridotta capacità masticatoria), sul piano estetico (modifica dei lineamenti delle labbra e del sorriso) e soprattutto sul piano psicologico (perdita di confidenza, difficoltà di relazioni con il prossimo). Oltre a ciò, molti studi hanno messo in luce l'esistenza di importanti legami tra malattie sistemiche e malattie parodontali. In particolare pazienti con parodontopatia sembrano essere più a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, osteoporosi e nelle donne ad avere gravidanze che esitano in nascite premature e sotto peso.
Le tecniche e le metodiche descritte in queste pagine non rappresentano un'alternativa alla visita medica vera e propria.